Cosa è la liporistrutturazione

La liporistrutturazione (lipofilling e trasferimento di grasso) è una procedura di chirurgia estetica che nel corso degli ultimi decenni è stata utilizzata con diversi livelli di successo e di soddisfazione.

Al di là delle specifiche tecniche e metodologie, quel che sembra contraddistinguere l’approccio dei chirurghi nei confronti di tale operazione di Liporistrutturazione è la consapevolezza che il grasso della persona sia maggiormente compatibile, con una complessiva migliore riuscita dell’intervento, e con riduzione del danno ischemico (angiogenesi) nei pazienti.

Che risultati si hanno con la Liporistrutturazione?

Come noto, i risultati della liporistrutturazione variano in base all’esperienza del chirurgo e allo stato del paziente, e variano enormemente a seconda delle tecniche di raccolta, elaborazione e re-immissione di grasso. Al fine di aumentare la riuscita dell’intervento, i chirurgi hanno sperimentato con successo una nuova tecnica grazie alla quale vanno a trasferire il grasso arricchito con delle cellule staminali.

Liporistrutturazione in chirurgia estetica

In particolare, la raccolta del grasso avviene mediante cannule flessibili funzionanti ad acqua: un dispositivo che inietta acqua nel corpo, rimuovendo – contemporaneamente – le cellule di grasso oggetto della transazione.

Successivamente, dal grasso vengono rimosse le impurità che si accumulano durante la liposuzione: il tessuto viene lavato due volte con 150 ml di soluzione di elaborazione, e il plasma arricchito con fattori di crescita e con cellule staminali viene poi aggiunto allo stesso grasso prima della re-iniezione nel corpo.

Approfondimenti sulla Liporistrutturazione

Il concentrato così prodotto in sede di aspirazione conterrà cellule staminali mesenchimali in grado di proliferare dando vita a diversi tipi di tessuti molli e duri. Utilizzando la tecnologia Marrowstim, le cellule staminali possono essere concentrate su misura per il paziente, iniettandole in vari punti (ad esempio, intorno al seno, per dare forma e volume all’intera struttura).

A margine dell’operazione, il paziente riceverà antibiotici, antidolorifici e anti-infiammatori, al fine di contenere eventuali pregiudizi (comunque non straordinari) successivi alla transazione chirurgica di liporistrutturazione.

Che cosa è il Peeling

Cosa è il peeling: quando si parla di medicina estetica in molti si chiedono di cosa si tratta, infatti nonostante le pubblicità sui trattamenti viso questo argomento è ancora poco conosciuto tra la popolazione e sempre più spesso di tende a confondere i vari trattamenti.

Che cosa è il peeling

Tra i vari trattamenti di medicina estetica uno dei più richiesti è sicuramente il Peeling, uno strumento che permette di levigare e migliorare l’aspetto della pelle donando un ringiovanimento facciale davvero straordinario. Lo stesso termine “peeling” in lingua inglese significa proprio Spellare.

Rigenerare le cellule con il peeling

Il peeling del viso è molto richiesto per rigenerare le cellule del viso, sottoporsi abbastanza spesso a questo trattamento permette di aumentare la produzione di collagene ed elastina. Attenzione a non esagerare con i trattamenti perché un peeling eseguito più profondamente può dare origine ad effetti indesiderati.

La nascita di questo trattamento di medicina estetica è piuttosto antica, risale addirittura ai tempi in cui in Egitto, Grecia e Turchia venivano utilizzati zolfo e polveri minerali per donare una maggiore brillantezza l viso.

Alla fine dell’800 un dermatologo sperimento le numerose sostanze e alla fine scoprì l’acido tricloracetico per iniziare ad utilizzarlo contro le cicatrici lasciate dall’acne.

Il trattamento prevede appunto che si applichino degli agenti chimici esfolianti proprio al fine di ottenere una rimozione dello strato corneo della pelle e stimolare la produzione di glicoproteine e nuovo collagene.

Il peeling ai giorni nostri

Dopo tanti anni il peeling è diventato un trattamento estetico molto richiesto e conosciuto in tutto il mondo. Può essere utilizzato quando si hanno problemi di smagliature, rosacea, radiodermiti e dermatite seborroica. Quindi per le persone che soffrono di alcune patologie, può essere anche una soluzione per eliminare inestetismi della pelle.

Secondo una precisa classificazione chiamata “classificazione di Rubin” il peeling chimico si suddivide nei seguenti tipi:

  • Molto superficiale
  • Superficiale
  • Medio
  • Profondo

La suddivisione è data dalla profondità di azione degli agenti chimici che parte dalla più superficiale e cioè con la sola rimozione dello strato corneo, fino alla più profonda che provoca necrosi dell’epidermide fino alla zona del derma reticolare.

Consultate quindi il vostro medico chirurgo di fiducia che vi saprà consigliare sul Peeling.

Che cosa sono i fillers

Che cosa sono i fillers? Si parla spesso di trattamenti estetici online o sui giornali, ma molti non conoscono tutti le caratteristiche di ogni sostanza.

Per questo motivo è giusto chiarire in fondo che tipo di sostanze vengono utilizzate. Oggi parliamo dei fillers, che sono delle sostanze con le quali tramite iniezioni, si possono corregge vari inestetismi classici della pelle.

Per quali usi si utilizzano i fillers?

Possiamo quindi dire che i fillers possono essere utilizzati per rallentare la comparsa delle rughe, per eliminare i solchi nel viso e per aumentare il volume delle labbra o degli zigomi.

Il procedimento per iniettare i filler nella pelle del viso è molto semplice, con un ago sottilissimo queste sostanze vengono iniettate e vanno a sistemare tutti i problemi che il paziente ha.

cosa sono i fillers

Ovviamente per vedere i primi risultati bisogna fare qualche seduta, senza pretendere di ottenere i risultati al primo trattamento.

I Fillers hanno origini molto antiche, infatti, i primi risalgono agli anni 60 quando veniva utilizzati insieme all’olio di silicone. Con il passare degli anni quest’olio fu vietato e ancora ai giorni nostri e proibito utilizzarlo insieme ai filler.

Esistono controindicazioni all’uso dei fillers?

Le applicazioni dei filler non richiedono ricovero in ospedale e sono indolore, così il paziente non è costretto a subire l’anestesia. Dopo il trattamento con filler nei primi giorni saranno visibili dei piccoli ematomi che nel giro di quattro giorno si riassorbiranno da soli.

Bisogna chiedere consulenza a un medico estetico per capire quale tipologia di fillers utilizzare perché ogni composizione chimica è destinato a un tipo di problema. I fillers biologici vengono riassorbiti velocemente dalla cute mentre quelli sintetici rimangono nella pelle per sempre o solitamente hanno un riassorbimento molto lento.

Prima di pensare ad un vero e proprio lifting, si può provare ad attenuare le rughe con questa soluzione di certo più semplice e non chirurgica appunto le iniezioni di fillers.

Carbossiterapia

Carbossiterapia: se avete problemi di cellulite e avete provato qualsiasi tipo di prodotto ma i risultati sono praticamente nulli, probabilmente è arrivato il momento di sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica che sia in grado di offrirvi un sostegno migliore. Esistono tante soluzioni quando si tratta di medicina estetica e una di queste è la Carbossiterapia.

Carbossiterapia.

Si tratta di una terapia utilizzata per combattere la cellulite somministrando per via cutanea, anidride carbonica allo stato gassoso.

Quindi questo trattamento di Carbossiterapia come agisce? La somministrazione provoca una vasodilatazione e riattivazione del flusso sanguino che andrà ad ossigenare meglio i tessuti favorendo un benessere generale per il vostro corpo.

Per cosa si usa la carbossiterapia?

La carbossiterapia può essere utilizzata come trattamento per la cellulite, ma anche su pazienti arteriopatici che hanno problemi di insufficienza venosa e anche per chi ha problemi reumatici. Insomma possiamo dire con certezza che non si tratta solo di un trattamento di benessere ma di una soluzione di medicina alternativa che può offrire un valido sostegno per combattere delle malattie.

Quali sono gli effetti della carbossiterapia? Il medico scegliere in quale percentuali somministrare le sostanze al paziente, ma tutto dipende dal tipo di problema preseente. In ogni caso gli effetti provocati dalla carbossiterapia sono innumerevoli, dal miglioramento della circolazione, all’ossigenazione dei tessuti alla diminuzione degli effetti della cellulite.

Come avviene il trattamento di Carbossiterapia

Il trattamento di carbossiterapia viene eseguito in ambulatorio e non c’è nessuna necessità di ricoverarsi in clinica. Vengono effettuate delle micro-inienizioni che di solito avvengono nella zona della radice degli arti o dove c’è una sostanziosa presenza di cellulite. Gli aghi utilizzati sono molto sottili e di conseguenza il paziente non si accorgerà di nulla.

Esistono persone che, a causa del loro stato di salute non lo possono fare, per esempio chi ha insufficienza cardiaca grave, chi ha avuto ictus cerebrale, chi ha anemia grave e in altri casi.

La Carbossiterapia è quindi una buona tecnica?

Se volete ridurre le adiposità se volete avere una maggiore elasticità della cute, psoriasi, ulcere cutanee potete pensare di rivolgervi al medico che vi saprà consigliare e valutare se avete le caratteristiche per sottoporvi a questo genere di trattamenti, come avete letto infatti, non tutti possono sottoporsi a carbossiterapia.

Orecchie a sventola: nuove tecniche per la correzione otoplastica

Orecchie a sventola: alcune Innovative tecniche di chirurgia estetica stanno venendo incontro a tutti coloro che risultano essere affetti dalle c.d. “orecchie a sventola“, difetto estetico imbarazzante e disfunzionale, oggi facilmente correggibile mediante la chirurgia plastica del padiglione auricolare, con la quale è possibile modellare forma e dimensione dell’orecchie.

La chirurgia in questione – denominata otoplastica – riguarda oggi oltre il 5 per cento di tutti gli interventi di chirurgia plastica estetica che vengono eseguiti ogni anno in Italia.

A subire tale tipologia di operazione sono soprattutto minorenni, con una fetta crescente di giovanissimi di età compresa tra i 6 e gli 8 anni. In questo caso, determinante è la volontà dei genitori, preoccupati che il proprio figlio possa subire imbarazzi nell’età scolare.

Come intervenire per le orecchie a sventola

Ad ogni modo, e a prescindere dalla ragione per la quale ci si rivolge a un chirurgo estetico per interventi di otoplastica, oggi le operazioni vengono eseguite con tecniche notevolmente più precise e specifiche, che permettono al medico di scegliere su quale parte del padiglione auricolare intervenire, con quale sequenza e con quale metodologia chirurgica.

Si sente dolore nell’intervento per le orecchie a sventola?

Notevoli passi in avanti sono inoltre stati effettuati in materia di analgesia: è infatti stato recentemente introdotto in sala operatoria un nuovo anestetico locale, la chirocaina, che permette di azzerare il dolore fino a 12 ore dopo l’intervento.

Un importante aiuto per tutti coloro che si sottopongono a questa operazione chirurgica per la correzione delle orecchie a sventola, spesso priva di complicazioni, ma raramente priva di dolori e di fastidi. Con tale anestetico, invece, sembra possibile annullare la percezione del dolore nel periodo postoperatorio, rendendo così la convalescenza ben più agevole.

Il calendario dei convegni della chirurgia otoplastica è piuttosto ricco: nel corso dei prossimi mesi sono infatti previsti nuovi appuntamenti che dovrebbero garantire la giusta soddisfazione ai ricercatori del comparto. Sarà nostro piacere tenervi informati sugli ultimi ritrovati di tale disciplina.

In ogni caso, il nostro consiglio non può che rimanere quello consueto e cioè di consultate attentamente uno o più specialisti in otoplastica prima di sottoporvi a qualsiasi intervento correttivo, e valutate bene eventuali conseguenze post operatorie anche per le orecchie a sventola.

Chirurgia plastica etnica per diventare “occidentali”

Chirurgia Plastica Etnica per diventare occidentali: una nuova frontiera della chirurgia plastica è rappresentata dai cosiddetti “interventi etnici”, quelle operazioni realizzate in prevalenza sul viso, per consentire alle pazienti di modificare alcuni tratti somatici, rendendoli molto più simili ai canoni occidentali.

Dove è richiesta la Chirurgia plastica etnica?

In proposito, alcune osservazioni statistiche dimostrerebbero che nelle cliniche asiatiche si sta verificando un vero e proprio boom di richieste da parte di donne che si rivolgono ai medici chirurghi per sottoporsi a complesse operazioni facciali.

Ribattezzata chirurgia plastica etnica, gli esperti dell’American Society for Aesthetic Plastic Surgery si dicono convinti che il trend continuerà con ottimi ritmi anche nel corso dei prossimi anni, conferendo agli specialisti una buona dose di clientela.

Chirurgia plastica etnica per diventare occidentali

Sempre secondo le osservazioni dell’istituto americano, nel corso dell’ultimo anno sarebbero aumentate del 12 per cento le donne che desiderano “occidentalizzarsi”.

Ancora in merito, l’istituto sottolinea come nei soli Stati Uniti un quarto degli 11 milioni di interventi plastici effettuati ogni anno riguarderebbero persone che desiderano celare i propri tratti etnici, andando in tal modo ad abbracciare gli standard europei e americani.

La percentuale è chiaramente più elevata nel territorio asiatico, dove cresce del 20 per cento la richiesta di interventi di trasformazione della linea degli occhi, con abbandono della forma “a mandorla” e opzione per quella occidentale.

Quali richieste vengono fatte per la chirurgia plastica etnica?

Tra gli altri interventi di “occidentalizzazione” maggiormente richiesti nella cosiddetta chirurgia plastica etnica, rientra anche la modifica della forma degli zigomi, e l’intramontabile rinoplastica (richiesta soprattutto da donne asiatiche e africane).

In tutti questi casi, gli interventi di chirurgia plastica sembrano essere supportati meramente da un desiderio estetico, e quasi mai (o in minima parte) da scopi funzionali: nonostante la vezzosità dell’operazione, sono sempre di più le donne della middle-class che, per sentirsi più sicure con sé stesse e apparire sotto forma di nuovi canoni di bellezza, preferiscono indebitarsi per realizzare il proprio sogno trasformista, anche con questa ultima tendenza alla chirurgia plastica etnica.