A cosa rinuncerebbero le donne per essere più belle?

A cosa rinuncerebbero le donne per essere più belle? La chiurgia estetica e plastica aiuta ad essere più belle e (apparentemente) più giovani. Ma a cosa sarebbero disposte a rinunciare le donne per poter essere più in forma?

A cosa rinuncerebbero le donne per essere più belle?

La risposta è offerta una recentissima ricerca svolta da Elizabeth Arden, i cui responsi sono tutt’altro che scontati. Dall’analisi emerge infatti come le donzelle sarebbero disposte a compiere anche grandi rinunce personali pur di poter vantare qualche ruga in meno: l’osservazione suggerisce infatti come il 76 per cento delle intervistate sia ben disposta a sacrificarsi per la propria bellezza, anche a costo di stringere un patto con il diavolo.

Qualche esempio? La ricerca di Arden ha rilevato che il 22 per cento delle donne pur di abbarire più bella rinuncerebbe a farsi la tinta, mentre il 21 per cento rinuncerebbe al sesso per un anno.

Ancora, il 19 per cento delle intervistate rinuncerebbero ad utilizzare il cellulare per 12 mesi, mentre il 17 per cento rinuncerebbe al weekend e lavorerebbe sette giorni alla settimana.

In definitiva a cosa rinuncerebbero le donne per essere più belle?

Come se quanto sopra non fosse sufficiente, il 45 per cento delle intervistate avrebbe ammesso che sarebbe più preoccupata di dover invecchiare che di garantirsi sufficienti risparmi per la pensione.

Nonostante queste belle intenzioni, le donne sembrano tuttavia poco propense a prendersi cura di sè mediante gli strumenti oggi a disposizione, visto e considerato che solamente il 37 per cento del campione ha affermato di utilizzare una crema antirughe.

In altri termini, il desiderio di ringiovanimento delle donne sembra essere implicitamente utopistico, tanto da far dimenticare al gentil sesso che in qualsiasi negozio di vendita di prodotti di bellezza e della cura della persona, sono a disposizione decine di valide merci per il mantenimento del proprio stato di forma.

In ogni caso, val bene ricordare la solita, vecchia massima: piacersi per quello che si è, e non per quello che non si può essere, è la valutazione migliore per la propria autostima.