Ginecomastia: boom italiano+20% interventi

Ginecomastia maschile? È in continua crescita la popolazione maschile che si rivolge al chirurgo estetico per sottoporsi a interventi di riduzione del volume del seno.

Stando agli ultimi dati ufficializzati dall’Associazione italiana di chirurgia plastica ed estetica (Aicpe) in un comunicato stampa diffuso sul proprio sito web; infatti, nel corso dell’ultimo anno le operazioni di riduzione del seno maschile (ginecomastia) sarebbero cresciute del 20 per cento.

Ginecomastia maschile: boom italiano +20% interventi

Un trend che rende il “mercato” italiano della chirurgia estetica molto vicino a quello di altri mercati europei ed extra europei, con sviluppi in doppia cifra facilmente riscontrati anche in Inghilterra e nei più lontani (ma solo geograficamente) Stati Uniti.

Che problemi da la Ginecomastia maschile?

Secondo quanto rivelato dall’Aicpe, il problema correggibile con le operazioni di ginecomastia maschile colpirebbe soprattutto i più giovani e, in particolar modo, i ragazzi sotto i 30 anni: alla base di tutto vi sarebbero disturbi ormonali, ben più frequenti nelle nuove generazioni.

Ma non solo: sempre secondo il report rilasciato dall’Associazione, a soffrire dei problemi psicologici derivanti da un seno troppo ingombrante sarebbero anche gli uomini con età anagrafica superiore ai 60 anni. In questo caso, tuttavia, l’aumento del numero di interventi sembra essere legato alla correzione degli effetti derivanti dalle terapie ormonali per il tumore alla prostata.

Ad ogni modo, limitare le determinanti che conducono gli uomini a sottoporsi a interventi di ginecomastia maschile ai soli disturbi giovanili o tumorali è inefficiente: molto dipende anche da fattori secondari, in grado di alterare comunque l’equilibrio ormonale, causando lo sviluppo anomalo delle mammelle maschili. Si pensi, ad esempio, all’abuso di sostanze farmaceutiche a base di digitale, di sostanze antidepressive, di cannabis e di sostanze dopanti, o ancora di integratori alimentari.

In definitiva  cosa è la ginecomastia maschile?

Sopra appena descritta, ricordiamo che la ginecomastia è una condizione caratterizzata dallo sviluppo delle mammelle maschili. In una situazione evolutiva “normale”, le ghiandole mammarie maschili si sviluppano rapidamente durante la pubertà, per poi atrofizzarsi. Se invece la fase di atrofia non dovesse intervenire, le ghiandole mammarie continuano a crescere in maniera non dissimile da quelle femminili.

I disturbi che si cercano di correggere attraverso gli interventi di revisione della ginecomastia maschile sono per la maggior parte estetici, visto e considerato che l’approccio visivo del fisico maschile ne risulta fortemente pregiudicato.

Attenzione, in ogni caso, a non confondere la ginecomastia maschile con la c.d. lipomastia (chiamata anche, nel gergo comune, ginecomastia falsa). In quest’ultimo caso si tratta infatti di un mero accumulo di tessuto adiposo nella zona mammaria, in grado di generare un incremento di volume piuttosto inestetico.

Esistono altre cure per la ginecomastia maschile?

Per curare le ginecomastia non è inoltre sempre necessario sottoporsi a interventi di chirurgia estetica: spesso i trattamenti a base di tamoxifene o anastrozolo risultano essere sufficienti per contrastare i più visibili effetti di questa patologia. Se non dovesse essere sufficiente, si può ben ricorrere a interventi di chirurgia estetica, oramai diffusissimi in tutta Italia, presso qualsiasi centro di medicina estetica.

Si noti ancora che sia nell’ipotesi di ginecomastia maschile vera e propria, sia nelle ipotesi di lipomastia, l’intervento chirurgico risulta essere molto simile (anche poiché, molto spesso, entrambe le condizioni si manifestano contemporaneamente nel fisico). Si parla inoltre di macro-ginecomastia se la patologia assume forme molto evidenti: in termini esemplificativi, se la misura di seno è maggiore di 5 centimetri al di sotto della linea del seno.

In ogni caso, il nostro consiglio è quello di rivolgervi ad uno specialista per una consulenza specifica e “su misura” considerando che – come ogni patologia estetica – anche gli interventi di correzione della ginecomastia devono essere ritagliate sullo specifico paziente.

Continueremo ad informarvi sull’evoluzione di questa tendenza per la ginecomastia maschile, che anche in Italia sta assumendo proporzioni di grande interesse.

Ginecomastia in crescita del 30% nel 2013

Ginecomastia in crescita del 30% nel 2013: secondo quanto afferma il dottor Alfredo Borriello, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Plastica dell’ospedale Pellegrini di Napoli, nel corso della prima parte del 2013 gli interventi di ginecomastia sarebbero cresciuti del 30 per cento.

A richiedere la riduzione del seno maschile sarebbero soprattutto i giovanissimi di età compresa tra i 17 e i 25 anni, a consolidamento di una tendenza che già nello scorso decennio aveva iniziato a mostrarsi in maniera piuttosto chiara.

Ginecomastia in crescita, ma da cosa è causata?

La ginecomastia non è causata esclusivamente dal collegamento con una situazione di obesità, ma è spesso generata da scompensi ormonali, da sostanze dopanti o dall’abuso di farmaci (come gli antidepressivi).

Ginecomastia in crescita del 30% nel 2013

La formazione di tale condizione è graduale e si sviluppa subito dopo la pubertà: nei maschi, così come nelle femmine, nel corso degli anni si assiste ad un graduale sviluppo della ghiandola mammaria che, tra i primi, si atrofizza. Se la ghiandola non attraversa la sua naturale fase di atrofia, si ha un aumento di volume e un conseguente pregiudizio, limitato all’aspetto estetico e psicologico.

Fondamentalmente, due sono le principali classificazioni delle tipologie di ginecomastia. La prima è definita “ginecomastia vera”, e consiste nell’aumento di volume delle mammelle e della componente ghiandolare mammaria. La seconda è invece definita “ginecomastia falsa” e consiste nell’accumulo di tessuto adiposo nella zona mammaria, che spinge verso l’aumento di volume.

Diverse saranno, di conseguenza, le modalità di intervento. Nell’ipotesi di ginecomastia vera, infatti, l’intervento consisterà nell’asportazione della ghiandola mammaria mediante incisione sull’areola.

Nel caso di ginecomastia falsa, invece, l’intervento consiste nella semplice asportazione del grasso che risulta localizzato nell’area mammaria, mediante un’operazione di liposcultura.

Sempre secondo quanto affermato dal dott. Borriello, negli ultimi anni si è assistito ad un incremento di casi di ginecomastia prevalentemente legati all’abuso degli antidepressivi, e dei cibi simil-estrogenici (quegli alimenti che risultano essere contaminati da sostanze che hanno affinità per i recettori degli estrogeni).